top of page

Nati tra i Cenci, cresciuti con loro.

Le Origini dei Cenciaioli

 

Il Novo vocabolario della lingua italiana secondo l’uso di Firenze (Firenze: Le Lettere, 1979, p.337),

fa risalire la figura del cenciaiolo al XII secolo, in cui venne introdotta in Europa la lavorazione della carta.

Per produrre quest’ultima, infatti, era necessario utilizzare alcune materie prime: lino, cotone e canapa.

La figura del cenciaiolo divenne di cruciale importanza tra il XV e il XVIII secolo: con la diffusione della stampa a caratteri mobili, i produttori di carta facevano affidamento sugli straccivendoli.

babbo.jpg
storia 1.jpg
La nostra Storia, la Storia del nostro territorio.

Non siamo isole, ma siamo il mare che circonda le isole, una corrente fluida sempre in movimento che ci collega.

Per questo motivo parlare della nostra storia è parlare anche della storia di un luogo e di tanti uomini e donne

che hanno costruito questa terra e creato il mestiere di cenciaiolo.

Lo chiamano "Il Distretto del tessile", "La fabbrica d'Italia", Prato e la sua provincia tra storia e industria.

Noi la chiamiamo semplicemente Casa. La casa tramanda, tramanda tutto: la sua esperienza, le cose, i suoi odori, i suoni

e tramanda il testimone, che dal padre va al figlio.

La nostra storia è simile a tante altre storie che hanno disegnato la "trama" di questo territorio.

Casa e ditta dove il confine tra l'uno e l'altro è labile e la tavola su cui mangiare spesso è una balla di stracci, il letto su cui dormire un cumulo di cenci e i giochi che i bambini tengono in mano gli attrezzi di quello che sarà il suo mestiere...

Ecco perché il nostro lavoro è dentro di noi e la fatica è solo piacere e Vita.

Questo piccolo pezzetto di mondo è il disegno della famiglia Fedi, una piccola tessera che va a costituire quel mosaico

che un grande scrittore Premio Strega nonché nostro concittadino Edoardo Nesi, descrive con "i cui capannoni ricordano

Los Angeles". Una storia scritta con le mani, mani callose che con il tempo diventano forbici ma non perdono la sensibilità

nel riconoscere un tessuto e, chiudendo gli occhi, riconoscere anche la storia di quel tessuto, lavorarlo e poi renderlo

al mondo aspettando che ritorni con nuove storie da raccontarci e nuove esperienze da tramandarci.

bottom of page